Martin Aparicio
DbGate mi ha colpito per quanto sia pratico.
In un’unica interfaccia web posso connettermi a più motori (PostgreSQL, MySQL/MariaDB, SQL Server, SQLite e altri) senza cambiare strumenti o contesto.
L’interfaccia è pulita e prevedibile, con schede per query, risultati e schema, quindi il ciclo quotidiano è veloce: scrivere SQL, eseguire, filtrare, ordinare, modificare righe ed esportare in CSV/JSON in pochi secondi.
La curva di apprendimento è minima: apri l’app, aggiungi una connessione e sei operativo.
L’editor di query è reattivo e la gestione degli schemi (tabelle, indici, viste) è lineare. Per i team, il deploy tramite Docker e l’esposizione su una intranet è un grande vantaggio:
esperienza coerente per tutti, zero installazioni complicate.
Quello che apprezzo di più è l’equilibrio: DbGate è abbastanza leggero per i compiti quotidiani, ma abbastanza completo da coprire il 90% delle esigenze di sviluppo, supporto e analisi operativa.
Meno attriti, meno finestre, più concentrazione sui dati.
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2025-08-13
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